Personaggi come Baby Gang e Simba La Rue sono artisti?

Qual è la linea che separa un artista da un impostore? Spesso è sottile, spesso non c’è proprio. Una cosa è certa: non sono artisti solo quelli che noi definiamo come tali. Escludere in maniera perentoria uno come Sfera Ebbasta dalla categoria, magari per l’autotune o per i testi scabrosi, vuol dire considerare i propri criteri di valutazione come gli unici possibili, e ragionare quindi in maniera inevitabilmente fallace. Ogni persona ha il diritto di amare e odiare, ma autopromuoversi a giudici, senza toga e senza credibilità critica, è un atto di illogica presunzione. Molti potrebbero far fatica a parlare di personaggi come Baby Gang o Simba La Rue in termini di artisti o, forse peggio, di musicisti. Ma il campionato in cui giocano è quello del rap italiano, fatto anche di artisti riconosciuti unanimemente come tali, ragione sufficiente perché anche a loro, che piaccia o non piaccia, spetti di diritto il titolo.

Il caso Simba La Rue, condannato a 4 anni di carcere

Intanto bisogna distinguere bene persona e personaggio. Prendiamo il caso di Simba La Rue, condannato a 4 anni di carcere. Quello che dice nelle canzoni coincide, probabilmente, con quello che fa nella vita vera. Le sue canzoni, però, sono il prodotto di un personaggio pubblico, sono una narrazione, come i film ispirati alle storie vere. I problemi con la legge fanno invece parte dell’universo privato della persona, anche se arrivano inevitabilmente all’esterno per mezzo del personaggio. Le due cose, seppur in qualche modo adiacenti, restano separate: il tipo di persona che sei, moralmente parlando, poco ha a che vedere con l’arte (non importa se per noi non lo è) che produci. Puoi disprezzare quell’ostentazione di stampo malavitoso che Paky e Simba La Rue mostrano in “Levante”, ma comunque apprezzare l’energia di una canzone che discograficamente funziona.

Baby Gang ha più di cinque milioni di ascoltatori mensili su Spotify. Cinque milioni di criminali? Ne dubito. Cinque milioni di persone che condividono eticamente lo sfoggio di atteggiamenti delinquenziali? Continuo a dubitarne. Non escludo che la figura pubblica di Baby Gang susciti un certo interesse, ma quello che piace, fondamentalmente, è la sua musica, la sua arte (ripetiamo il termine). Se cinque milioni di persone ritengono le canzoni di Baby Gang degne di essere ascoltate, chi sono tutti gli altri per dire che non lo sono? Lasciamo le sentenze ai tribunali, e accettiamo la varietà della musica, anche quando è scomoda, anche quando non ci piace.

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