Fedez torna a Rozzano: se tornasse anche a rappare?

Fedez sta attraversando un momento sicuramente difficile. Noi, pubblico, siamo quotidianamente assillati da notizie che non ci riguardano, perché riguardano lui e la sua famiglia. Di Fedez, però, si potrebbe e si dovrebbe parlare da un punto di vista artistico. Perché a chi ha la mia età e non è cresciuto in strada, Fedez ha aperto tante porte, musicalmente parlando. Lui rappresenta una delle realtà che più di altre mi hanno avvicinato al rap, e molte persone possono dire lo stesso.⠀

Ieri Fede, per ragioni a noi sconosciute, è tornato a Rozzano, dove è cresciuto, e ha condiviso nelle storie alcuni pezzi della sua vecchia discografia. A uscire fuori è un rapper politico, socialmente impegnato, capace di far implodere il genere rivelandone le insidie e irridendone gli stereotipi. Votandosi al commerciale, Fedez ha firmato definitivamente una presa di distanza che già in “Faccio Brutto” era al suo culmine. La sua trasformazione in imprenditore è l’apoteosi di un’insofferenza che con il rap non è riuscito a placare.⠀

Fedez è sempre stato più rapper di tanti altri, perché l’etichetta di “most hated” non ha fatto altro che rafforzare quell’attitudine di outsider che ne ha fatto un vero elemento scomodo, un vero elemento hip hop. Di rap di strada ne abbiamo tanto, fin troppo, e se Federico decidesse di tornare a vedere la musica come campo di sfogo e non come prodotto industriale, potrebbe essere in grado di dare alla scena un contributo di cui forse questa, oggi, avrebbe bisogno.⠀

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