Parlare d’amore con il rap: analisi del testo di “Eva” e “Lilith” di Kid Yugi

D’amore a scuola si parla, ma sempre allo stesso modo. La letteratura offre spunti infiniti, eppure poche volte si va oltre una visione classica, più o meno dantesca, del sentimento. Il rap, in quanto forma letteraria più vicina ai giovani, potrebbe rappresentare un’ottima occasione per esplorare l’amore da punti di vista diversi, non canonici. Nel disco di Kid Yugi, il diavolo ha anche due nomi da donna, Eva e Lilith, che fanno il corpo di una narrazione romantica tossica e dolorosa. Le due canzoni hanno un significato molto profondo, e oggi proveremo ad analizzarle bene.

Su Eva come personaggio Biblico mi soffermerei poco, perché la leggenda è risaputa. Incarna l’idea di tradimento, è una donna che proditoriamente ti attacca proprio nel momento in cui le dimostri fiducia. Non mi perderei nella retorica che cerca sessismo dove non c’è, perché quello della femme-fatale è un mito mediaticamente diffuso, che conferisce alla donna un potere attivo sull’uomo, che ne diventa preda, utilizzando un’accezione bestiale. Poi, la domanda “vuoi me o le mie canzoni?”, per parafrasare Kid Yugi usando Rkomi, è quanto mai legittima: per chi è famoso, diventa difficile capire se chi hai davanti vuole te o quello che hai, uomo o donna che sia.

La figura di Lilith è strettamente legata a quella di Eva: se nella religione mesopotamica era una personalità demoniaca associata alla tempesta, nel folklore ebraico viene reinterpretata come la prima compagna di Adamo, fuggita dal Paradiso terrestre per non doversi sottomettere al compagno, preferendo piuttosto la vita in mezzo ai diavoli. Insomma, Lilith è diventata simbolo di un femminile autonomo, che esercita a pieno titolo la sua indipendenza dal maschio.

Kid Yugi legge la fine del rapporto quasi con indifferenza, non c’è il dolore che caratterizza l’altro brano. “Vai con altri maschi, sei convinta di ferirmi”, ma non ferisce, sottintende Kid Yugi, perché quella che hanno vissuto era una storia asfittica, che oltre il sesso e i disagi condivisi si trovava deprivata della benzina necessaria per andare avanti. Yugi e Lilith sono due persone che si cercano senza volersi davvero, senza capirsi fino in fondo, desiderano ossessionarsi a vicenda, nutrendo un sentimento che amore non è.

Sono due canzoni importanti perché presentano tanti riferimenti che possono aiutare a riconoscere un amore tossico. Va bene anche il romanticismo melenso e zuccherino del pop italiano, ma è necessario saper cogliere la bellezza di una narrazione diversa, anche se sconfortante.

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